200 mila mascherine non omologate al Pat

La notizia riportata da alcuni media relativa alla distribuzione al personale del Pat di ben 200 mila mascherine non omologate per l’uso sanitario, e quindi non a norma di sicurezza e utilizzate da personale all’interno della struttura, è un fatto gravissimo che non ci può lasciare tranquilli riguardo la situazione degli anziani ospiti. Questo a maggior ragione dopo la notizia recente della scoperta di un focolaio di 64 operatori positivi nella struttura, per quanto poi smentita affermando che si trattava di campioni contaminati, vale a dire di “falsi positivi”. Alla preoccupazione da noi già espressa subentra ora angoscia e grande sconcerto nell’ipotesi che la Direzione non abbia fatto tesoro della tragica esperienza della scorsa primavera, e abbia trascurato una norma di protezione minima quale la dotazione di mascherine adeguate al personale, a fronte invece delle rigidissime restrizioni negli incontri con i parenti che hanno creato in questi mesi disagi e sofferenza ad anziani e familiari. Suonano sbalorditive le affermazioni del Prof. Pregliasco che ha minimizzato l’accaduto, dicendo che la presenza di materiale sanitario “non idoneo” in una struttura sanitaria è un evento “che può capitare”. Riteniamo che la protezione di persone affidate per la loro fragilità ad una struttura responsabile della sicurezza loro e del personale curante sia un compito che non puó e non deve essere svolto con simile leggerezza. Ci chiediamo inoltre: le mascherine sono state ritirate dalla circolazione interna su segnalazione del personale infermieristico? E ancora: da dove veniva quella fornitura? Per quanto tempo sono state usate liberamente nonostante recassero la scritta “non medical”? E in ultimo: in quali altre Rsa lombarde sono arrivate? Chi è preposto risponda. Subito.

https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/11/09/milano-al-pio-albergo-trivulzio-ritirate-200mila-mascherine-non-a-norma-da-un-nuovo-screening-sono-13-gli-operatori-positivi/5997783/?fbclid=IwAR0ehtmq2Ak5eOg1lNK4sms02B8PbT3arnnPpg-D22WE_q5xHk7tg0Cb0U4

Lettere alle RSA richiesta visite

Stiamo inviando questa lettera, scritta dai nostri legali, alle Rsa dove sono ospitati i parenti degli associati che ce ne hanno fatto richiesta, per invitare le singole direzioni delle strutture a trovare soluzioni condivise al duraturo e insostenibile isolamento degli anziani. L’iniziativa nasce per rispondere alle vostre segnalazioni.

La lettera sarà inviata a nome di Felicita e non verrà inserito nessun vostro nominativo, nè quello dei parenti nella RSA.

Chi fosse interessato, è pregato di inviarci a info@associazionefelicita.it nome struttura, Indirizzolocalità, indirizzo email, se disponibile PEC, nome dirigente responsabile (se disponibile)

Vi terremo aggiornati inoltrandovi le eventuali risposte.

Se volete partecipare alla nostra battaglia civile potete fare una donazione: BPER IBAN: IT41o0538701665000042433190

intestato a Felìcita – Associazione per i Diritti nelle Rsa

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Oggetto: Pandemia Covid 19 – diritto degli anziani alle visite ed alla socialità

Spett.le Direzione,

nelle ultime settimane la recrudescenza del virus Covid-19 ha indotto, dapprima le regioni e poi il Governo nazionale, ad emanare nuove disposizioni restrittive della libertà di circolazione delle persone.Con specifico riferimento alle RSA, l’art. 1.9 lettera dd) del DPCM 3 novembre 2020 dispone che:“l’accesso di parenti e visitatori a strutture di ospitalità e lungo degenza, residenze sanitarie assistite (RSA), hospice, strutture riabilitative e strutture residenziali per anziani, autosufficienti e non, è limitata ai soli casi indicati dalla direzione sanitaria della struttura, che è tenuta ad adottare le misure necessarie a prevenire possibili trasmissioni di infezioni”.Il DPCM non pone dunque, allo stato, alcun divieto di accesso dei parenti alle strutture, ma demanda la regolazione delle visite alla valutazione di adeguatezza, da parte della direzione sanitaria, delle misure di contenimento adottate.

Nello stesso senso andavano interpretate le ordinanze regionali emanate nei giorni scorsi e che sottoponevano l’accesso e le visite alla valutazione del medico responsabile della struttura.Ad ogni modo, ai sensi dell’art. 3 del D.L. 19/2020, le ordinanze regionali emanate prima del DPCM 3 novembre 2020 devono intendersi superate da quest’ultimo.

Occorre infine sottolineare che misure più restrittive per le RSA non sono previste dal DPCM neanche in caso di proclamazione della c.d. zona rossa.Se ne deduce che resta fermo il principio del possibile accesso alle strutture, subordinato alla loro adeguatezza a contenere il rischio di contagio.Così ricostruito il quadro normativo, ci teniamo a precisare che I parenti degli ospiti sono sicuramente consapevoli dei rischi derivanti dalla pandemia e comprendono le gravi responsabilità, anche organizzative, che incombono sulle direzioni delle strutture.

È però altrettanto necessario sottolineare che gli ospiti delle RSA sono soggetti caratterizzati da una duplice fragilità, quella fisica e quella mentale e psicologica.La cura di entrambe tali fragilità è essenziale per il loro benessere e la loro stessa sopravvivenza.

L’Associazione Felicita invita, quindi, anche in questo momento, a non inibire del tutto la frequentazione delle strutture da parte dei parenti e di permettere agli ospiti adeguati momenti di socialità.Consapevole del grave momento, l’Associazione si rende altresì disponibile a momenti di confronto e di dialogo con le Vostre strutture ed il personale medico, al fine di individuare la soluzione migliore e contribuire ad un clima di serenità e collaborazione tra personale sanitario e amministrativo e famiglie dei parenti ospiti.

La Nostra Associazione offre infine il proprio supporto ad eventuali iniziative che la Vostra struttura vorrà avviare presso le istituzioni o la pubblica opinione per la richiesta di specifici sostegni economici finalizzati al potenziamento del personale e degli strumenti di controllo e protezione dal contagio.

Certi della Vostra collaborazione ed in attesa di un Vostro riscontro, porgiamo cordiali saluti.

Per Associazione FelicitaLaura Aspromonte