Anziani. Spi-Cgil e Uilp-Uil: “Da rivedere il regolamento regionale su Rsa e strutture intermedie”

di Endrius Salvalaggio

Allarme dei sindacati dei pensionati dopo il taglio dei posti letto in una Rsa di Tarcento, che arrivato dopo il regolamento regionale che prevede come il paziente non autosufficiente, allo scadere di 21 giorni di ricovero, debba pagare 100 euro al giorno. Mentre le strutture intermedie previste dal Pnrr che non decollano. “Assistiamo a una strategia di smantellamento progressivo del sistema sanitario regionale”.


09 LUG – C’è preoccupazione fra i segretari regionali dei sindacati pensionati Spi-Cgil e Uilp-Uil Renato Bressan e Magda Gruarin e ciò riguarda non solo l’ultimo taglio di 13 posti letto nelle Rsa all’Opera Pia Coianiz di Tarcento, su 33 disponibili, ma per tutta una serie di fattori che riguardano le Rsa, che in Fvg configura come un segmento di sanità intermedio tra il servizio sanitario e quello di tipo residenziale e assistenziale.

“Tagliando queste strutture si indebolisce la capacità di risposta agli anziani non autosufficienti, ai malati cronici e a chi, dimesso spesso troppo presto dagli ospedali, necessita ancora di indispensabili servizi riabilitativi e residenziali prima di poter fare ritorno a casa, causa ad un regolamento regionale sulle Rsa che da qualche anno ha ridotto da 30 a 21 i giorni di permanenza gratuita, superati i quali le tariffe di permanenza superano abbondantemente i 100 euro al giorno, solo in parte compensati dal contributo regionale”. Evidenziano Renato Bressan e Magda Gruarin

In una regione che è la seconda in Italia per tasso di anzianità, ricostruiscono i sindacalisti, con più del 27% di over 65, e la terza per indice di invecchiamento, con un rapporto tra anziani e under 15 che negli ultimi vent’anni e salito da 1,86 a 2,37, vale a dire che ogni 100 residenti in fascia 0-14 anni si contano oggi ben 237 ultrasessantacinquenni. Senza dimenticare che i grandi anziani, cioè le persone con almeno 80 anni, oggi sono più di 110mila.
Altro problema che solleva il sindacato, è che la Regione Fvg sarebbe in ritardo con le strutture intermedie previste dall’attuale Pnrr, che di fatto, riporta il sindacato Spi-Cgil e Uilp-Uil “sono la ridottissima quantità dei Codici Unici di Progetto (CUP), procedura che identifica il progetto d’investimento pubblico e lo accompagna in tutte le fasi della realizzazione. A noi non ci interessa l’ammontare della spesa messa nel bilancio regionale sulle strutture intermedie – rimarcano Bressan e Gruarin – se poi effettivamente quei soldi vengono spesi in forma ridotta”.

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